Otto specie di uccelli estinte in otto anni a causa della deforestazione dell’Amazzonia

Spix’s macaw, nella realta’ e nei cartoni animati

 Alagoas foliage-gleaner
 Poo’uli
Cryptic Treehunter (visti per l’ultima volta nel

Glaucous Macaw (visti per l’ultima volta nel 1998)

Pernambuco pygmy-owl (visti per l’ultima volta nel 2001)

New Caledonian Lorikeet (visti per l’ultima volta nel 1987)

 

Javan Lapwing (visti per l’ultima volta nel 1994)

Il numero di specie estinte dal 1500 ad oggi.

E’ la prima conta ufficiali di uccelli estinti nel decennio 2010-2020. Finora, in questi otto anni sono andate perse con totale certezza o con quasi totale certezza otto specie, principalmente a causa della deforestazione in Sud America.

Una di queste specie si chiama Spix’s macaw, esemplare azzurro di una famiglia di pappagalli brasiliani che addirittura e’ stata parte del film animato della Disney, chiamato Rio.

Nel film si chiama Blu, uno Spix’s macaw cresciuto in cattivita’ nel Minnesota che arriva in Brasile e si innamora dell’ultimo esemplare della sua specie ancora allo stato selvaggio, Jewel.  I due fra mille peripezie riescono ad avere tre figli e a creare un santuario per i pappagalli nella foresta.

Nella realta’ non e’ stato cosi.

Oltre al Spix’s macaw ce ne solo altre di specie in via di estinzione, dai nomi ugualmente inpronunciabili ma la cui perdita fa dispiacere ugualmente: l’Alagoas foliage-gleaner, il Poo-uli, il Cryptic Treehunter, tutte certamente estinte, e le specie quasi certamente estinte, il New Caledonian Lorikeet, il Javan Lapwing, il Pernambuco Pygmy-owl e il Glaucous Macaw.

I dati arrivano dall’associazione Bird Life International che ha pubblicato un articolo dettagliando la perdita delle otto specie.

Di solito le specie che vanno estinte sono limitate a piccole isole, rese vulnerabili dalla caccia, all’arrivo di specie invasive esterne. Questo e’ quello che accade nel 90% dei casi. Invece in questo caso, e’ il primo anno che la perdita di uccelli arriva in larga parte a causa della deforestazione in atto in Sud America.

Otto specie in otto anni sono tante o sono poche? Beh, se pensiamo che dal 1500 ad oggi sono andate perse circa 187 specie, ci si rende conto che il tasso di estinzione aumenta vertiginosamente!

Stuart Butchart, e’ il responsabile principale della ricerca presso Bird Life International e lui sottolinea come, in ultima analisi, sia colpa dell’uomo. Le estinzioni “moderne”, conferma, sono a causa della perdita di habitat, dovuta alla deforestazione, all’agricoltura intensiva.

In questo momento ci sono circa *26,000* specie a rischio di estinzione.

Ventisei mila!

Di queste, cinquantuno sono critiche e per queste non c’e’ molta speranza. Non a caso si parla di una sesta estinzione di massa, a causa dell’opera umana.

La storia dello Spix’s macaw e’ interessante. Per 150 anni questi pappagalli sono stati comprati e venduti e se ne vedevano sempre meno nella foresta. Nel 1985 furono scoperti tre esemplari allo stato selvaggio, ma non riuscirono a riprodursi. L’ultima volta che venne segnalato uno Spix’s macaw allo stato naturale e’ stato nel 2000.

L’idea adesso e’ di usare alcune specie restanti di Spix’s macaw in cattivita’ e lentamente re-introdurli nella foresta. Ce ne sono ancora 70 in cattivita’, e si spera che la specie resista ancora da permettere in qualche modo un miracoloso ripopolamento. Ma mentre questa speranza e’ possibile per alcune specie, per altre e’ letteralmente impossibile.

Per esempio per il poo-uli estinto nel 2004, il cryptic treehunter estinto nel 2007 e il Alagoas foliage-gleaner estinto nel 2011 non c’e’ piu’ niente da fare.

Interessante pure e’ la storia del cryptic treehunter che fu scoperto nel 2002 in una foresta nel nord del Brasile, attorno alla citta’ di Murici. Non avevano fatto a tempo a scoprirlo ed a dargli un nome che la foresta fu abbattuta per farci una piantagione di canna da zucchero. E cosi’ e’ scomparso anche l’uccello appena scoperto.

La sua esistenza nella coscienza dell’uomo e’ durata 5 anni.

Chissa’ quante altre specie ne esistono che vanno estinti prima ancora che noi li scopriamo?

Chissa’ quanto potenziale perso!

La stessa storia si ripete per il glaucous macaw, un tempo prevalente in Argentina, Uruguay e Brasile,
poi sono arrivate le scure dell’agricoltura intensiva a piantare palme per ricavarne olio. La popolazione precipito’ a.. un esemplare.

Morto anche quello.

Ancora storia simile per il Pernambuco pygmy-owl scomparso nel 2002 a causa della deforestazione intensiva nel Pernambuco, la sua casa.

Purtroppo queste storie diventeranno sempre piu’ comuni.

Ogni anno in Amazzonia 17 milioni di ettari di foresta vanno persi, e con loro la vita. Gli uccelli sono particolarmente sensibili alla perdita di habitat perche’ vivono in simbiosi con gli alberi dove nidificano e con l’ambiente da cui traggono cibo. Ed e’ un ciclo che si ripete, perche’ gli uccelli stessi aiutano la foresta a tenersi rigogliosa, con l’azione di dispersione di semi e aiuto nella pollinazione.

Meno uccelli dunque significano meno aiuto nel rigenerare la foresta. Come sempre, la natura e’ tutta bene integrata, e una volta che un ingranaggio va male, tutto il resto ne soffre.

Andiamo avanti cosi, e non ci rendiamo conto che di estinzione in estinzione, presto, sara’ estinto il pianeta cosi come lo conosciamo, noi compresi.

Solo la vittoria russo-siriana vendicherà gli attacchi israelo-francesi

Tony Cartalucci, LDR 19 settembre 2018

Fonti mediatiche occidentali e russe hanno riportato un presunto attacco congiunto israelo-francese in Siria il 17 settembre. L’attacco includeva aerei da guerra israeliani e fregate missilistiche francesi operanti sul Mediterraneo al largo delle coste della Siria. Nell’attacco, un aereo da ricognizione Il-20 russo con 14 operatori al bordo scomparve. L’attacco immediatamente spingeva commentatori, analisti ed esperti a chiedere la rappresaglia immediata all’aggressione militare ingiustificata, avvertendo che la non reazione avrebbe lasciato la Russia debole. Alcuni hanno persino chiesto le dimissioni del Presidente Vladimir Putin.

Non è la prima provocazione
Eppure l’attacco ricorda l’abbattimento dei turchi di un aereo russo nel 2015, dopo di che furono fatte analoghe richieste di ritorsione, insieme a condanne similari alla Russia come “debole”. E dal 2015, l’approccio paziente e metodico della Russia per aiutare la Siria nella guerra procura con Stati Uniti-NATO-GCC e Israele ha comunque dato enormi dividendi. La Russia poi aiutava la Siria a liberare Aleppo. Palmyra fu tolta al cosiddetto Stato islamico in Siria e Iraq (SIIL), Homs, Hama, Ghuta e Dara furono anche liberate lasciando praticamente l’ovest dell’Eufrate sotto il controllo di Damasco. Di fatto, la quasi vittoria totale è stata raggiunta da Russia ed alleati ignorando le provocazioni in serie condotte da Stati Uniti-NATO-GCC e Israele, concentrandosi semplicemente sul ripristino sistematico di sicurezza e stabilità nella nazione afflitta dal conflitto. Le forze siriane sostenute dalla Russia sono ora ai margini d’Idlib. Finora squilibrato, il bilanciamento del potere si è ribaltato a favore di Damasco tanto che persino la Turchia cerca di negoziare con la Russia sull’ultimo territorio occupato dalle forze filo-occidentali.

La realtà delle provocazioni occidentali
Siria ed alleati vincevano la guerra per procura sul futuro della nazione prima che Israele e Francia attaccassero, e ancora vincono la guerra per procura dopo l’aggressione congiunta. La Siria ha resistito a centinaia di tali attacchi, grandi e piccoli, negli ultimi 7 anni. Gli aerei da guerra israeliani lanciavano a distanza le loro armi a lungo raggio. I missili lanciati dalle fregate francesi sono armi di portata strategica, evitando il rischio di sorvolare il territorio siriano e di essere intercettati o abbattuti dalle difese aeree siriane. La moderna dottrina della guerra ammette che alcuna guerra può essere vinta con la sola forza aerea. Ciò significa che una nazione che sorvola la nazione bersaglio non può vincere senza forze di terra che si coordinano con la forza aerea. Se la potenza aerea da sola rende impossibile la vittoria, la forza aerea a distanza rende la vittoria ancora più futile. Ma c’è un altro possibile motivo dietro gli attacchi seriali occidentali. La moderna guerra elettronica include rilevamento e contrasto dei sistemi di difesa aerea. Ogni volta che viene attivato un sistema di difesa aerea, posizione e caratteristiche possono essere accertate. Anche se i sistemi di difesa aerea sono mobili, le informazioni che forniscono durante una provocazione mentre cercano d’individuare e abbattere gli obiettivi sono inestimabili per la pianificazione militare. La Russia dovrebbe impegnare i sistemi di difesa aerea più sofisticati durante le provocazioni, offrendo all’occidente un quadro completo della propria tecnologia in generale e della disposizione delle proprie difese in Siria, se l’occidente decidesse di lanciare un colpo decisivo totale? L’assalto aereo sarebbe molto più efficace. Questo è esattamente ciò che fecero gli Stati Uniti nel 1990 durante l’Operazione Desert Storm affrontando le formidabili difese aeree dell’Iraq. La campagna aerea fu preceduta da circa 40 droni-bersaglio BQM-74C utilizzati per ingannare le difese aeree irachene accendendo le apparecchiature monitorate dagli aerei da guerra elettronica statunitensi che volavano al confine tra Iraq e Arabia Saudita. Fu la divulgazione della disposizione e delle caratteristiche dei sistemi antiaerei dell’Iraq, più che una qualche tecnologia “stealth”, che permise agli Stati Uniti di sopraffare le difese aeree irachene. Considerando che centinaia di provocazioni contro la Siria, possiamo supporre che da qualche parte si siano verificati seri tentativi di sorveglianza elettronica e di ricognizione. Possiamo anche supporre che la competente leadership militare russa ne fosse consapevole e abbia adottato misure per salvaguardare disposizione e capacità dei suoi avanzati sistemi di difesa aerea fin quando non era assolutamente necessario rivelarle.

La migliore vendetta sarà la vittoria sulla NATO
Gli aerei siriani e russi abbattuti, e le vittime inflitte alle forze siriane ed alleate sul campo di battaglia sono difficili da notare senza suscitare desideri di vendetta immediata. Tuttavia, bisogna tenere presente che la vendetta immediata raramente è utile per la strategia orientata alla vittoria. L’antico signore della guerra cinese e stratega Sun Tzu nel suo trattato senza tempo, “L’arte della guerra”, metteva in guardia i generali contemporanei e futuri sui pericoli delle emozioni a scapito della strategia, dchiarando: “Spostati non se non vedi un vantaggio; non usare le tue truppe a meno che non ci sia qualcosa da guadagnare; non combattere a meno che la posizione sia critica. Nessun sovrano dovrebbe mettere le truppe in campo solo per gratificare le proprie viscere; nessun generale dovrebbe combattere una battaglia semplicemente per dispetto. Se è a tuo vantaggio, fai una mossa in avanti; se no, rimani dove sei. La rabbia può cambiare in gioia; la rabbia può essere sostituita dal contenimento. Ma un regno distrutto una volta non potrà mai più rinascere; né i morti potranno mai essere riportati in vita. Quindi il sovrano illuminato è attento e il buon generale cautp. Questo è il modo per mantenere un Paese in pace e un esercito intatto”.
Non vantaggioso per la Russia affondare le fregate francesi o esporre la piena potenza dei suoi sistemi di difesa aerea abbattendo qualche aereo da guerra israeliano per soddisfare il desiderio pubblico di vendetta immediata o proteggere nozioni inesistenti sull’invincibilità russa. Invece, è vantaggioso per la Russia semplicemente vincere la guerra per procura in Siria. Proprio come nel 2015, quando fu pretesa vendetta immediata per l’aereo russo abbattuto dalla Turchia, Siria, Russia e Iran continuarono ad avanzare, lentamente e metodicamente, liberando il territorio siriano dagli ascari stranieri che cercavano di dividere e distruggere il Paese, farne il trampolino di lancio sull’Iran, e alla fine dirigersi sulla Russia meridionale. Vendicarsi delle provocazioni seriali è infinitamente meno importante della vittoria completa in Siria. Il destino della Siria come nazione, la sicurezza e la stabilità dell’Iran come risultato, e persino l’autoconservazione della Russia sono in gioco. La straordinaria responsabilità di chi ha pianificato ed eseguito la vittoria della Siria sulle forze di agenti dalle più grandi e potenti economie e forze militari sulla Terra potrebbe dare grande beneficio a un pubblico che sa comprendere la differenza tra gratificazione effimera e successo a lungo termine, col primo che quasi certamente e incautamente mette in pericolo il secondo. La prima “vendetta” possibile su chi ha inflitto tale guerra al popolo siriano, è la sua sconfitta assoluta e totale.

Tony Cartalucci, ricercatore e autore geopolitico di Bangkok.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

thanks to: Aurorasito

Hamas: è tempo che Israele paghi per i suoi crimini

Il Movimento di Resistenza palestinese Hamas ha avvertito che è tempo che lo Stato di occupazione israeliano paghi a caro prezzo i suoi crimini contro il popolo palestinese e i suoi luoghi santi.

Hamas“Oggi faremo una promessa e manderemo un avvertimento. Promettiamo al nostro popolo di ottenere la vittoria e avvertiamo questo nemico (Israele) che i suoi attacchi contro il nostro popolo e i luoghi santi hanno raggiunto il suo apice ed è ora che paghi i suoi debiti”, ha dichiarato Hamas in un comunicato stampa emesso per il 30° anniversario della fondazione.

Il movimento di Resistenza palestinese ha anche sottolineato nella sua dichiarazione che “Gerusalemme è la capitale eterna della Palestina”, descrivendola come una “città araba e islamica unita senza est o ovest. Tutte le misere decisioni prese per dichiarare la città di Gerusalemme una capitale per l’occupazione (Israele) sono considerate stupide e destinate a fallire”, recita il comunicato.

Hamas ha invitato tutte le fazioni della Resistenza a condividere la responsabilità della madrepatria e a collaborare alla protezione dei diritti e delle costanti nazionali palestinesi, rinunciando a tutte le forme di cooperazione per la sicurezza con l’occupazione israeliana.

Sulla stessa lunghezza d’onda il comunicato rilasciato la scorsa settimana dai Comitati di Resistenza popolare (Lijān al-Muqāwama al-Shaʿbiyya) in cui si afferma che: “La nostra pazienza non durerà a lungo se il regime sionista non toglierà le sanzioni e l’assedio contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza. La sofferenza del nostro popolo non impedirà di combattere la battaglia per rompere l’assedio, con tutti i mezzi a nostra disposizione. I nostri missili sono pronti a colpire gli obiettivi sionisti in tutto i territori occupati della Palestina“.

I Comitati di Resistenza Popolare, attivi nella Striscia di Gaza, sono stati fondati alla fine del 2000 dall’ex leader di Fatah e dei Tanzim, Jamal Abu Samhadana. I Comitati sono composti da combattenti provenienti da al-Fath, Hamas, Jihad Islamico e Brigate dei Martiri di Al-Aqsa.

di Redazione

thanks to: Il Faro Sul Mondo

Putin, le politiche dell’UE incoraggiano l’arrivo di migranti

Putin, le politiche dell'UE incoraggiano l'arrivo di migranti

Dichiarazioni a margine di un incontro a Mosca con il Primo Ministro dell’Ungheria Viktor Orban

A margine di un incontro a Mosca con il Primo Ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, il presidente russo Vladimir Putin ha affrontato il tema delle migrazioni verso l’Europa.

 

«Se dai il benvenuto ai migranti, con incentivi e altro, i migranti continueranno ad arrivare. Ma sta all’Europa decidere come comportarsi, è tutta una questione politica», ha dichiarato Putin secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa.

 

Il presidente russo, interrogato sull’argomento dalla tv ungherese ha poi tracciato un parallelo con le migrazioni verso la Russia: «In Russia – ha aggiunto Putin – vengono migranti da paesi ex sovietici, che sanno il russo, conoscono la nostra cultura ed è più facile che si integrino, mentre in Europa arrivano persone da culture diverse».

 

thanks to: l’Antidiplomatico

Cosa permette a Israele di entrare nel conflitto siriano senza che si levino voci di condanna e richieste di sanzioni?

Cosa permette a Israele di entrare nel conflitto siriano senza che si levino voci di condanna e richieste di sanzioni?

Gravissima provocazione verso i cieli siriani. Da oggi siamo tutti un po’ più a rischio

di Patrizia Cecconi

Ieri sera, lunedì 17 settembre, con una trappola chiara anche ai bambini, Israele ha fatto abbattere un aereo russo dalla contraerea siriana, esattamente quella fornita dalla stessa Russia all’esercito di Assad.
L’abbattimento è avvenuto grazie ad un intreccio di informazioni radar conseguenti al bombardamento di Latakia da parte di quattro  F-16 israeliani provenienti dal Mediterraneo i quali hanno usato l’IL-20 russo come copertura, facendone target per la difesa siriana.

Mosca accusa Israele, poiché sapeva della presenza dell’aereo russo con funzione di rilevazione dati. Israele provocatoriamente risponde che non ha giustificazioni da dare agli stranieri. Mosca minaccia ritorsioni.

A questo punto è d’obbligo chiedersi : Primo, cosa permette a Israele di entrare nel conflitto siriano senza che si levino voci di condanna e richieste di sanzioni da parte delle istituzioni internazionali e sovranazionali. Secondo, e più importante, qual è il motivo per cui Israele ha provocato la Russia facendone abbattere un aereo che, peraltro, aveva solo funzione di rilevazione dati.

Guardando indietro nel tempo e mettendo in fila ogni scelta israeliana da quando ancora lo Stato ebraico era in embrione, vediamo che politici e strateghi israeliani mai nulla hanno lasciato al caso e che un disegno, sconosciuto fino al giorno del suo compimento, è sempre stato dietro ogni loro azione.

Allora ci si chiede se Israele voleva dare un avvertimento alla Russia affinché ridimensionasse il suo intervento accanto a Bassar Al Assad, o se ha provocato la Russia affinché scenda in uno scontro diretto che vada oltre la martoriata Siria. O, ancora,  se possa esserci altro motivo che al momento resta da analizzare in modo approfondito prima di lanciarsi in ipotesi intuitive ma non documentate.

Resta il fatto che in questo momento siamo tutti meno sicuri e che Israele, nel suo cinismo assoluto, non solo può permettersi di assassinare quotidianamente i palestinesi e far assassinare in giro per il mondo ingegneri e scienziati che vede come suoi nemici, ma può – sentendosi impunibile – sfidare una delle massime potenze mondiali rischiando di precipitare il mondo in una catastrofe ancora peggiore di quella vissuta dai siriani o dagli yemeniti, solo per fermarci a due casi tra i tanti.

Minuto per minuto la situazione può cambiare, a noi resta solo la possibilità di monitorarla e darne conto sapendo che la nostra informazione, sebbene parziale e con pochi megafoni atti a diffonderla è comunque informazione libera al contrario di quella dei valletti mediatici che seguiranno le veline fornitegli dai loro “datori di lavoro” .

I sionisti abbattono un aereo russo, Shojgu: “ci riserviamo il diritto di rispondere”

Alessandro Lattanzio, 18/9/2018

Il 17 settembre, le difese aeree siriane abbattevano diversi missili lanciati presso Lataqia, mirando alla sede dell’Agenzia delle Industrie Tecniche, facendo sette feriti. I missili erano stati lanciati da almeno 4 cacciabombardieri F-16I israeliani. L’attacco arriva poche ore dopo che Russia e Turchia avevano negoziato la parziale smilitarizzazione della provincia d’Idlib, ultima roccaforte dei terroristi di al-Qaida (Hayat Tahrir al-Sham o Jabhat al-Nusra).
Un aereo da ricognizione Iljushin Il-20M, con a bordo 14 militari russi, scompariva dagli schermi radar mentre i 4 cacciabombardieri F-16 sionisti attaccavano la città di Lataqia. Il Ministero della Difesa della Federazione Russa dichiarava che nell’operazione sionista, un aereo da ricognizione russo Iljushin Il-20M veniva abbattuto per errore dalla difesa aerea siriana dopo che gli aviogetti sionisti l’avevano usato per coprire la rotta d’attacco al largo delle coste siriane. Il velivolo da ricognizione Iljushin Il-20M veniva abbattuto durante il raid di 4 cacciabombardieri F-16I israeliani sulla provincia di Lataqia, assistiti dalla fregata francese Auvergne. Il velivolo Il-20 precipitava sul Mar Mediterraneo verso le 23:00 del 17 settembre, a 35 chilometri dalle coste della Siria. I piloti israeliani l’avevano usato come copertura per cercare d’ingannare la difesa aerea siriana, mentre il governo israeliano evitava d’avvertire il comando russo dell’aggressione in corso alla Siria.
Secondo il portavoce Ministero della Difesa russo, Maggior-Generale Igor Konashenkov, gli aviogetti sionisti avevano deliberatamente posto in una situazione pericolosa il velivolo russo, e il comando dell’aviazione sionista non poteva ignorare che l’aereo russo stava rientrando per atterrare sulla base aerea di Humaymim; “I piloti israeliani hanno usato l’aereo russo come copertura e l’hanno messo sulla linea di tiro delle forze di difesa aerea siriane. Di conseguenza, l’Il-20, che ha una sezione radar molto più grande dell’F-16, veniva abbattuto da un missile del sistema S-200″, dichiarava il Ministero. Israele non ha avvertito il comando delle truppe russe in Siria in merito all’operazione, abbiamo ricevuto una notifica tramite la linea diretta meno di un minuto prima dell’attacco che non ha permesso che l’aeromobile russo venisse diretto verso una zona di sicurezza”, dichiarava il Maggior-Generale Igor Konashenkov. Da parte sua il colonnello francese Patrik Steiger affermava che Parigi negava “qualsiasi coinvolgimento nell’incidente”, con evidente confessione di avervi invece partecipato. Ma i russi avevano registrato lanci di missili dalla fregata francese Tipo FREMM Auvergne, che si trovava al largo della Siria.
La Russia si riserva il diritto di rispondere ad Israele, dichiarava il Ministro della Difesa Sergej Shojgu in una conversazione telefonica coll’omologo sionista Avigdor Lieberman, “La colpa per l’abbattimento dell’aereo russo e la morte dei membri dell’equipaggio è solo degli israeliani. Le azioni dell’esercito israeliano non erano in linea con lo spirito della partnership russo-israeliana, quindi ci riserviamo il diritto di rispondere”, nel frattempo la Duma di Stato della Federazione Russa definiva l’aggressione israeliano alla Siria atto di aggressione alla Federazione Russa. Shojgu quindi indicava che la colpa dell’abbattimento dell’aereo russo e della morte dell’equipaggio ricadeva interamente sugli israeliani, e ricordava che Mosca aveva ripetutamente invitato Israele ad astenersi dall’aggredire la Siria, minacciando i militari russi. Il Ministero della Difesa sottolineava che l’irresponsabilità israeliana era costata la vita a quindici militari russi. L’operato dei militari israeliani violava il partenariato bilaterale tra Federazione Russa ed entità sionista. L’ambasciatore israeliano a Mosca veniva convocato al Ministero degli Esteri della Federazione Russa.
La Marina Militare russa individuava i resti dell’aereo Iljushin Il-20 abbattuto sul Mediterraneo, “Prendono parte alla ricerca dell’equipaggio dell’aereo russo Iljushin Il-20, precipitato al largo di Lataqia, otto navi della Marina Militare russa, che hanno identificato il sito dello schianto del velivolo nel Mediterraneo. Baniyas, nella provincia di Lataqia”. La nave russa Professor Nikolaj Muru raccoglieva corpi, oggetti personali e rottami dell’aereo. La nave Proekt 11982 Seliger si dirigeva verso l’area, trasportando droni e mezzi per la navigazione e sonar.

thanks to: Aurorasito

IL PENTAGONO SVILUPPA ARMI BIOLOGICHE AL CONFINE CON LA RUSSIA

Il Pentagono gestisce un laboratorio segreto a Tbilisi, capitale della Georgia. Vi si studiano agenti patogeni e  insetti che pungono, per l’allevamento dei quali esiste all’interno una struttura.  Il personale che vi opera è costituito da tecnici e scienziati Usa,   che vivono sotto passaporto diplomatico.

Lo ha scoperto Dilyana Gaytandzhieva, la straordinaria  giornalista investigativa bulgara  che nel 2017 ha rivelato il vasto traffico americano di armi inviate ai terroristi dell’ISIS : armi acquistate in Bulgaria ed inoltrate attraverso la compagnia aerea dell’Azerbaijan, Silk Way Airlines, “in almeno 350’ voli”, sotto copertura diplomatica  per scavalcare  i controlli IATA  (che vietano il trasporto aereo di armamenti) e   qualsiasi  restrizione dovuta a convenzioni internazionali ed embarghi.  Per questo splendido lavoro, Dilyana fu licenziata dal giornale Trud, il  primo quotidiano bulgaro, per il quale lavorava. Ora  lavora per la tv libanese Al Mayadeen,  che manderà il onda il suo servizio il 20 settembre. .

https://www.controinformazione.info/licenziata-dilyana-gaytandzhieva-la-giornalista-bulgara-che-sollevo-il-vespaio-sulle-forniture-di-armi-usa-ad-al-qaeda-e-isis/

Dyliana  ha trovato le prove documentali del fatto che diplomatici dell’Ambasciata USA a Tbilisi trasportano  sangue umano congelato e agenti patogeni destinati al bio-laboratorio georgiano, Lugar Centre, come bagaglio diplomatico per evitare controlli.

US diplomats involved in trafficking of human blood and pathogens for secret military program

“Il biolaboratorio del Pentagono è pesantemente sorvegliato  – scrive la  Gaytandzhieva,  che  lo ha spiato per giorni (e notti): “Tutti i passanti entro un raggio di 100 m sono filmati anche se il biolaboratorio militare si trova all’interno di un’area residenziale . Fermata ed obbligata a mostrare i documenti,  minacciata di arresto, Dyliana  è tornata di notte (il laboratorio o fabbrica funziona senza interruzione) ed annotato le auto di persone che vi entravano, con targa diplomatica dell’ambasciata americana.

Dilyana Gaytandzhieva viene fotografata dalla guardiana per essersi avvicinata troppo al laboratorio.

E’ riuscita a identificare, ed ha cercato (invano)  di parlare, con Joshua Bast:  “un entomologo che fa ricerche sugli insetti”,  coperto da immunità diplomatica. “La guerra entomologica è un tipo di guerra biologica che usa insetti per trasmettere malattie. La Georgia confina con il principale rivale degli Stati Uniti, la Russia. Mosca ha più volte espresso le sue preoccupazioni sul potenziale sviluppo di armi biologiche vicino ai confini russi, compresa la diffusione di malattie attraverso gli insetti.

Joshua Bast, l’entomologo. E’ vicedirettore dello US Army Medical Research Unit-Georgia (USAMRU-G).

Tali timori non sono infondati, considerando un recente brevetto statunitense per un sistema di rilascio di Toxic Mosquito Aerial , concesso dall’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti nel 2014. L’invenzione include un drone che può rilasciare zanzare infette”.

La valorosa giornalista ha fatto ricerche sui brevetti, ed ha visto che “L’inventore del drone per il rilascio di zanzare tossiche, S. Mill Calvert,  ha brevettato 42 invenzioni militari simili per l’esercito americano e le forze speciali, compresi i proiettili che provocano l’ictus , in un arco di soli due anni dal 2013 al 2015”.  Il punto è che una persona co questo nome non esiste  non esiste nel registro dei cittadini degli Stati Uniti.L’avvocato per i brevetti degli Stati Uniti, Louis Ventre,  che ha presentato la domanda  per questo suo fantomatico cliente, ha rifiutato di commentare se questo nome fosse uno pseudonimo e chi fosse in realtà il suo cliente”.

Brevetto per il drone “capace di spargere tossine letali e non letali, compresi gli agenti che possono essere inoculati da zanzare”.

I documenti mostrano una serie di progetti del Pentagono che coinvolgono gli insetti come possibili vettori di malattie in Georgia. Nel 2014 il Lugar Center è stato dotato di una struttura per insetti e ha lanciato un progetto su Sand Flies in Georgia e nel Caucaso. Nel 2014-2015 le specie di sabbia volatile sono state raccolte nell’ambito di un altro progetto “Surveillance Work on Acute Febrile Illness” e tutte le mosche di sabbia (femminili) sono state testate per determinare il loro tasso di infettività. Un terzo progetto, che includeva anche la collezione di mosche di sabbia, ha studiato le caratteristiche delle ghiandole salivari.Le mosche della sabbia trasportano pericolosi parassiti nella loro saliva che possono trasmettere agli esseri umani attraverso un morso.

Morti non spiegabili in Georgia

Gli scienziati del Pentagono hanno anche effettuato esperimenti con zanzare e zecche tropicali in Georgia. Nel 2016 sono state raccolte 21 590 zecche per una banca dati del DNA per studi futuri presso il Centro Lugar sotto il progetto del Pentagono ” Valutare la seroprevalenza e la diversità genetica del virus della febbre emorragica della Crimea-Congo (CCHFV) e degli Hantavirus in Georgia “. I progetti del Pentagono che coinvolgono le zecche coincidono con un’inspiegabile epidemia di febbri emorragiche della Crimea-Congo (CCHF) causata dall’infezione tramite un virus trasmesso dalle zecche. Nel 2014 sono diventate infette 34 persone (tra cui un bambino di 4 anni). Un totale di 60 casi con 9 morti sono stati registrati in Georgia dal 2009, secondo una e-mail trapelata inviata dal direttore del Centro Lugar Amiran Gamkrelidze al Ministro della Sanità della Georgia, David Sergeenko.Il l Centro Lugar finanziato dagli Stati Uniti a Tbilisi potrebbe essere stato coinvolto in esperimenti illegali su cittadini georgiani, ha affermato l’ex ministro della sicurezza, Igor Giorgadze, citando documenti trapelati che ha ottenuto. Ha detto che è riuscito ad acquisire oltre 100.000 pagine di documenti sulla ricerca fatta al Centro Richard Lugar.

Il ministro della Sanità della Georgia, David Sergeenko, non ha risposto alle mie domande. Le e-mail trapelate mostrano però la reazione del ministro.

Le e-mail del ministro rivelano anche un altro progetto americano sull’epatite C in Georgia, con  casi di morte. Lo studio pilota del Centro per il controllo delle malattie negli Stati Uniti in Georgia è chiamato “Diagnostica semplificata e monitoraggio dei pazienti infetti da epatite C nelle impostazioni di cure primarie rurali utilizzando la terapia antivirale pan-genotipica appena approvata”. È designato come informazione riservata. Il Ministero della Sanità della Georgia ha firmato un accordo con il Centro americano per il controllo delle malattie e la società farmaceutica americana privata Gilead. Secondo questo accordo, la parte americana fornisce medicine gratuite per il trattamento dell’epatite C. In cambio, la compagnia privata americana non può essere ritenuta responsabile per qualsiasi danno (intenzionale o meno) che potrebbe derivare dal programma. L’accordo è firmato da David Sergeenko dal lato georgiano.  Il presidente della Gilead è l’ex ministro della Difesa Donald Rumsfeld….

Si presume che l’Agenzia per la riduzione delle minacce alla difesa (DTRA), che gestisce il programma militare statunitense presso il Centro Lugar in Georgia, abbia già effettuato test sul campo con una sostanza sconosciuta in Cecenia, in Russia. A giugno 2017 i cittadini locali hanno riferito di un drone che diffondeva polvere bianca vicino al confine russo con la Georgia.

“Pieno accesso alla Russia”

Oltre ad avere varie capacità militari per disperdere agenti biologici, DTRA ha anche pieno accesso ai confini russi, concesso nell’ambito di un programma militare denominato Georgia Land Border Security Project . Le attività relative a questo progetto sono state esternalizzate a una società americana privata – Parsons Government Services International. Parsons ha ricevuto un contratto da $ 17,7 milioni sotto il progetto di sicurezza del confine del Pentagono in Georgia. DTRA in precedenza ha commissionato a Parsons progetti di sicurezza delle frontiere simili in Libano, Giordania, Libia e Siria . È interessante notare che un subappaltatore che lavora a questo progetto di sicurezza delle frontiere – TMC Global Professional Services , viene anche contratto da DTRA per il supporto scientifico presso il Centro Lugar. La stessa società americana – TMC, che lavora presso il Centro Lugar effettua anche sorveglianza per le armi di distruzione di massa ai confini georgiani. Il progetto coincide con l’incidente relativo alla disseminazione di polveri che è stato segnalato e girato nella vicina Cecenia vicino al confine georgiano.

I documenti rivelano alcuni dei progetti finanziati dal Pentagono. Tra questi progetti relativi alla Russia. L’US Air Force raccoglie specificamente campioni di RNA russo e tessuti sinoviali sollevando timori a Mosca di un nascosto programma di armi biologiche etniche statunitensi.

Il Pentagono ha anche studiato il ceppo di antrace russo presso il Centro Lugar per il quale la Russia ha un vaccino, un ceppo russo Yersinia pestis (che causa la peste), così come la sequenza del genoma del ceppo del virus della febbre emorragica russa Crimea-Congo .

Quello georgiano è solo uno dei 25 laboratori clandestini dedicati a produrre bio-armi che il Pentagono ha sparso in altrettanti paesi esteri, onde sfuggire ai divieti internazionali che colpiscono lo sviluppo di tali sostanze.

The Pentagon Bio-weapons

thanks to: Maurizio Blondet

 

Russian Defense Minister: Israel Bears Full Responsibility For Downing Of IL-20 Off Syrian Coast

Russian Defense Minister: Israel Bears Full Responsibility For Downing Of IL-20 Off Syrian Coast

Russia’s Defense Minister Sergei Shoigu officially stated that Israel bears full responsibility for the downning of Russian IL-20 plane off Syrian coast because its actions had led to this situation.

“The blame for the downing of the Russian plane and the deaths of its crew members lies squarely on the Israeli side,” Shoigu said during a convesation with Israeli Defense Minister Avigdor Lieberman on the phone. “The actions of the Israeli military were not in keeping with the spirit of the Russian-Israeli partnership, so we reserve the right to respond.”

Earlier, the Russian Defense Ministry revealed that Israeli warplanes used the IL-20 to hide from Syrian air defense fire during the September 17 strike on targets in the war-torn country. MORE HERE

On September 4, the Israeli Defense Forces (IDF) stated that over the last 1.5 years Israel has carried out around 200 airstrikes on Syria using 800 munitions. The scale of the strikes shows Israel’s long-standing intention to remain a powerbroker in the ongoing Syrian conflict. It’s interesting to note that in most of the cases, the IDF strikes led to a further escalation of the war thus making situation more complicated.

The situation is developing.

thanks to: South Front

Provocazione israeliana contro la Russia

Un comunicato ufficiale del Ministero della Difesa russo, appena rilasciato, recita:

“Lunedì Sera quattro Jet F-16 ‘Israeliani’ (virgolettato mio) hanno attaccato Latakia arrivando dal Mediterraneo. I jet ‘israeliani’ sono arrivati a bassa altitudine creando una situazione di pericolo per altri aerei nell’area. I piloti ‘Israeliani’ hanno usato l’aereo Il-20 Russo come copertura, facendolo apparire come target alle forze Siriane di difesa aerea. Il Il-20 che ha una sezione radar molto più grande degli F-16 è stato abbattuto da un missile del sistema S-200 Siriano. Il ministero della difesa Russo ha sottolineato come ‘Israele’ fosse a conoscenza dell’aereo Russo presente nell’area, ma ciò non ha fermato la provocazione ‘Israeliana’. ‘Israele’ ha anche fallito nell’avvisare Mosca dell’attacco, notificandoli solo un minuto prima dell’attacco, non lasciando tempo all’aereo Russo di spostarsi dall’area. La Federazione Russa si riserva di rispondere nei tempi e nei modi che preferisce”.

Si noti come i Russi ADDEBITINO l’abbattimento alle sconsiderate azioni del regime sionista ma non accusino direttamente, infatti il colpo che MATERIALMENTE ha centrato l’Il-20 é stato scagliato dalla contraerea siriana, impegnata a intercettare missili e bombe guidate lanciate dagli aggressori imperialisti.

thanks to: Palaestina Felix

Russian Military: IL-20 Was Shot Down By Syrian S-200 Because Of Israeli F-16s Used It As Cover

Russian Military: IL-20 Was Shot Down By Syrian S-200 Because Of Israeli F-16s Used It As Cover

On September 18, the Russian Defense Ministry revealed additional details on the IL-20 disappearance over the Mediterranean Sea last evening.

According to Defense Ministry spokesman Igor Konashenkov, the plane was shot down by Syria’s S-200 air defense system because Israel’s F-16 fighters used it as a cover.

By using the Russian plane as a cover the Israeli air pilots made it vulnerable to Syrian air defense fire. As a result, the Ilyushin-20, its reflective surface being far greater than that of F-16, was downed by a missile launched with the S-200 system,” Konashenkov said. “The bombing raid was not far from France’s frigate The Auvergne and in close proximity to the UIyushin-20 plane of Russia’s Aerospace Force that was about to land.”

Konashenkov added that Israeli warplanes had been carrying out strikes in the area of Latakia and deliberately created a dangerous situation for surface ships and aircraft in that area. He added that Russia reserves the right to give a due response.

We see these provocative actions of Israel as hostile,” Konashenkov said. “Israel did not warn the command of the Russian troops in Syria about the planned operation. We received a notification via a hotline less than a minute before the strike, which did not allow the Russian aircraft to be directed to a safe zone.”

Israel’s Embassy in Moscow has refused to comment on the Russian statement on the IL-20 incident.

Meanwhile, Russian forces found the crash site of the downed IL-20. It’s located in the sea 27km west of the settlement of Banias, the province of Latakia. 8 vessels are participating in the search and rescue operation.

thanks to: South Front