Fiat SpA, Fiat Industrial e Finmeccanica traggono profitti dall’occupazione sionista e sono complici dell’economia di guerra israeliana

Dalla relazione del sito canadese Coalition to Oppose the Arms Trade (COAT), estrapoliamo i dati relativi alle collaborazioni delle aziende italiane con Israele finalizzate a trarre profitti dall’occupazione militare sionista.

Fiat SpA

Con un patrimonio di 94 miliardi di dollari, la Fiat è la più grande produttrice di auto in Italia, e la sesta più grande al mondo. Anche se Fiat è l’acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino, la parola ha un significato in latino, ed è “sia fatto”.

Nel linguaggio moderno, fiat può significare un ordine arbitrario, un decreto o un editto emanato da un governante autoritario. Tutto ciò è appropriato perché durante la seconda guerra mondiale, la Fiat ha fabbricato blindati, carri armati leggeri, aerei da combattimento, sottomarini, mitragliatrici e altre armi, non solo per il regime fascista di Mussolini, ma anche per le forze naziste di Hitler.

Fiat Chrysler e le Jeep israeliane

Nel 2009, la Fiat ha iniziato ad acquistare azioni di Chrysler, una produttrice di auto statunitense che era in gran parte detenuta da Daimler dal 1998. Dal gennaio 2012, la quota della Fiat in Chrysler è del 58,5%. La Fiat, tuttavia, ha detto che intende aumentare la sua partecipazione in Chrysler al 70%.

Chrysler ha fornito jeep ai militari israeliani a partire dal 1990. Questi veicoli militari sono basati sulle “Jeep Wrangler” di Chrysler. In Israele, queste jeep, chiamate “Storm” (o “Sufa” in ebraico), sono il cavallo di battaglia delle forze di terra dell’esercito israeliano.

L’ultimo affare di Chrysler ha raggiunto un traguardo nel mese di agosto 2011, quando la prima delle circa 550 jeep “Storm 3” sono state consegnate all’esercito di Israele. Un evento celebrativo per commemorare questa occasione è stato descritto dal giornalista automobilistico Bill Cawthon. Egli ha riferito che il generale di brigata Haim Rubin, capo della forze di terra della Brigata tecnologica delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), ha lodato quest’ultima generazione di jeep Chrysler dicendo che è “un eccellente strumento che soddisfa le esigenze della IDF.”

Un mese dopo, la rivista “Israel Defense” ha riferito che il “Veicolo di pronto intervento, una versione da pattugliamento della jeep ‘Storm 3’ … è recentemente entrato in uso operativo” “in un certo numero di unità di forze speciali [dell’IDF, l’esercito israeliano].”

Come dimostra la fotografia di una brochure promozionale per il modello di pattugliamento/ricognizione delle “Storm 3”, questo veicolo è “particolarmente adatto ad essere equipaggiato di mitragliatrici varie o attrezzature con supporti speciali.”

Il sito israeliano Ynetnews, ha riferito che l’operazione “Storm 3” ha un valore di circa 36 milioni di dollari, di cui 23 di aiuti militari USA. Questo, ha detto, è stato “il contratto più costoso per l’acquisto di un veicolo israeliano senza blindatura ad essere firmato dal Ministero della Difesa [israeliano].”

L’affare “Storm 3” ammonta ad un prezzo unitario di circa 65.000 dollari. Questo è notevolmente superiore a quello del contratto per la precedente jeep nel 2002. A quel tempo, l’esercito israeliano ha ordinato 1500 jeep “Storm 2” per 70 milioni di dollari, per un prezzo unitario di circa 47.000 dollari. Nel report sul precedente accordo, con DaimlerChrysler, il notiziario d’economia israeliano Globes ha sottolineato che “aiuti militari statunitensi probabilmente finanzieranno la maggior parte del affare.”

Per quanto riguarda l’ultima acquisizione dell’IDF di jeep Chrysler, Globes ha riferito che i veicoli sono stati “costruiti su specifiche IDF” e pagati da un “aiuto militare degli Stati Uniti ai fondi d’Israele.” E ‘stato, riferisce sempre Globes, “un affare complicato … [che] comprende l’acquisto di kit negli Stati Uniti, da mettere insieme e armare in Israele.” Secondo le parole di Cawthon, Chrysler ha spedito “i veicoli a Israele come kit completamente smontati”, che sono stati poi assemblati da una società israeliana di stanza a Nazareth, chiamata Automotive Industries Ltd. (AIL).

Il processo di sviluppo della “Storm 3” è stato una collaborazione tra Chrysler, l’IDF e AIL. Cawthon lo descrive dicendo che nel corso del 2009, “Chrysler ha inviato tre prototipi per la verifica da parte della IDF.” Questi “veicoli sono stati guidati per decine di migliaia di chilometri” per vedere come avrebbero dovuto essere modificati per soddisfare le esigenze di IDF. Chrysler ha poi costruito i componenti per la jeep su ordinazione e li ha spediti in Israele per l’assemblaggio di AIL.

Uno dei componenti più cruciali della jeep “Storm 3”, il suo motore, è realizzato da VM Motori SpA. E’ posseduta al 50% da FPT Industrial, una controllata di Fiat Industrial.

Fiat Industrial

La società italiana, con un patrimonio di 49 miliardi di dollari, ha iniziato l’attività il 1 ° gennaio 2011, quando è stata scorporata da Fiat SpA. Tutte le tre controllate di Fiat Industrial (FI) hanno legami con il complesso industriale militare di Israele e/o con l’occupazione illegale della Palestina.

(1) Iveco

Questa società interamente controllata da FI, fabbrica camion per l’esercito e ha collaborato con i maggiori produttori di armi israeliani. Per esempio, alcuni dei suoi veicoli militari sono dotati di torrette per armi telecomandate costruite dalla più grande industria israeliana di guerra, la Elbit Systems.

Altri veicoli militari Iveco sono equipaggiati con il sistema mobile di sorveglianza costiera. Il suo radar, in grado di rilevare piccoli bersagli in mare, è costituito da Elta, una filiale di Israel Aerospace Industries (IAI). IAI è la seconda più grande impresa militare di Israele. (Vedere “Industrie belliche israeliane di proprietà dello Stato “.)

(2) CNH Global

FI detiene l’ 89,3% di questo produttore olandese di macchine per l’agricoltura e l’edilizia. Il sito “Who Profits from the Occupation” riporta che i veicoli da costruzione realizzati da CNH Global (Fiat Kobelco) sono stati utilizzati per costruire il muro di separazione israeliano, i posti di blocco e gli insediamenti illegali nei territori occupati della Cisgiordania. E, osserva, delle attrezzature Fiat sono state “usate per sradicare gli alberi dalla terra palestinese in Cisgiordania.”

La pagina web di “Who Profits” su CNH Global ha un collegamento video a YouTube descritto così: “I macchinari Fiat Kobelco utilizzati per la costruzione del muro di separazione.” Questo video, registrato nei pressi di Ni’lin, una città vicino a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, documenta una manifestazione del 2008 in cui c’erano palestinesi ed ebrei uniti per protestare contro la costruzione del muro di separazione israeliano. Nella clip, si vede un escavatore cingolato Fiat-Hitachi EX355 dietro una barriera con filo spinato che transenna il cantiere del muro. Quando i manifestanti si sono avvicinati al sito, le truppe israeliane hanno sparato almeno due dozzine di lacrimogeni contro di loro.

Durante la loro lunga lotta contro l’occupazione israeliana, centinaia di residenti di Ni’lin “sono stati feriti, decine sono stati arrestati” e molti sono stati uccisi dalle forze israeliane.

(3) FPT Industrial

Questa filiale di FI, che realizza i motori per i veicoli prodotti da Iveco e Fiat SpA, detiene ora il 50% di VM Motori SpA, che è un produttore italiano di motori diesel. I suoi motori da 2,8 litri e 156 cavalli di potenza equipaggiano le ultime jeep utilizzate dai militari di Israele e dalla polizia, le jeep “Storm 3”. Queste jeep, assemblate in Israele, sono fabbricate da Chrysler che ora è in gran parte di proprietà di Fiat SpA. I motori di VM Motori sono utilizzati anche nelle jeep blindate israeliane chiamate “Sufa [o Storm] 2”.

Finmeccanica

Finmeccanica è stata costituita nel 1948 dalla fusione di tutte le aziende meccaniche e della costruzione navale di proprietà dello Stato che erano stati acquisiti dal governo fascista in Italia dal 1933 attraverso l’Istituto per la Ricostruzione Industriale.

Ora, con oltre 42 miliardi di dollari in attività, Finmeccanica è la più grande industria d’Italia ad alta tecnologia. Ancora in parte (30%) di proprietà delle amministrazioni pubbliche italiane, i ricavi militari dell’impresa hanno superato i 14,4 miliardi di dollari nel 2010, il che la rende l’ottava industria bellica più grande del mondo. Finmeccanica ha costantemente scalato questi ranghi dal 2000, quando era la ventottesima industria bellica più grande del mondo. Realizzando tutto, da aerei da guerra completi ed elicotteri ai satelliti e all’elettronica per molti sistemi d’arma, quasi il 60% del suo fatturato è legato all’ambito militare.

Le vendite di Finmeccanica al governo degli Stati Uniti sono quasi interamente correlate al militare. Tra il 2000 e il 2009, ha avuto contratti con il governo degli Stati Uniti per un valore di 10,9 miliardi di dollari. Di questi, 10,8 miliardi di dollari (99%) sono stati con clienti militari, in particolare l’Esercito (67%), l’Air Force (16%) e la Marina (9%). Negli anni 2000, Finmeccanica è stata sulla lista dei top 100 del Pentagono due volte, nel 2008 e nel 2009, quando si classificò rispettivamente ventitreesima e ventiseiesima.

Una delle unità di Finmeccanica, Selex Galileo, sta fornendo il suo radar Gabbiano per le due versioni di un Unmanned Aerial Vehicle israeliano (UAV, veicolo aereo senza pilota, il drone, ndt). Questi droni, l'”Hermes” 450 e 900, sono fatti da un’industria bellica al top di Israele, la Elbit Systems. L'”Hermes” 450 è stato progettato per missioni tattiche fino a 20 ore, mentre la più grande è la versione “Hermes” 900 che può volare per 30 ore senza rifornimento. Oltre a utilizzare l'”Hermes” 450 per la ricognizione/sorveglianza delle operazioni, l’Air Force israeliana li ha dotati di missili per attacchi aerei, tra cui omicidi politici. L’uso di Israele di questi droni armati comprende numerosi attacchi su Gaza, così come contro il Libano (2006) e Sudan (2009). L’israeliano “Hermes” 900 sarà presumibilmente anche armato per tali missioni.

Finmeccanica è l’appaltatore principale in Italia coinvolto nella costruzione degli F-35 “Joint Strike Fighter”, per cui Israele è previsto che ne riceva dal prime contractor, Lockheed Martin (LM). (Cfr. LM nella tabella “Investimenti CPP.”). Tre unità di Finmeccanica sono coinvolte:

(1) SELEX Galileo sta costruendo i sistemi di puntamento elettro-ottici per dirigere le armi a guida laser degli F 35.

(2) SELEX Communications sta realizzando il sistema radio UHF (Ultra High Frequency) per gli F-35, le macchine pe la navigazione, i pannelli della cabina di guida ed il sistema di illuminazione.

(3) Alenia Aeronautica sta progettando e producendo le ali per gli F35.

Nel mese di febbraio del 2012, il Ministero della Difesa israeliano ha annunciato un accordo da 1 miliardo di dollari per acquistare 30 M346 “Master”, jet da addestramento al combattimento avanzato di Alenia Aeronautica di Finmeccanica.

Finmeccanica ha da tempo collaborazioni con industrie militari israeliane. Già nel 1999, Agusta un’azienda Finmeccanica stava collaborando con l’industria aerospaziale israeliana (IAI). (Vedere IAI in “Industrie belliche israeliane di proprietà dello Stato“.) La collaborazione di Finmeccanica era con la Divisione Tamam di IAI sugli “Helicopter ATAK” della Turchia.

SELEX Communications di Finmeccanica ha annunciato nel 2010 di aver integrato la tecnologia wireless di rete a banda larga dell’israeliana Maxtech Ltd. in un dispositivo portatile di comunicazione radio per offrire voce, dati e video messaggi per gli utenti militari. Maxtech produce il Snipetech “Sistema di coordinamento Sniper” Snipetech e riferisce che i suoi clienti sono “forze speciali e unità delle Forze di Difesa israeliane SWAT [armi speciali e Tattiche].”

 

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